La Valle del Bove

La Valle del Bove vista dal Belvedere prima dell'eruzione del 1991-93
La Valle del Bove vista dal Belvedere prima dell’eruzione del 1991-93

La Valle del Bove è un’ampia conca che si trova sul versante orientale dell’edificio vulcanico dell’Etna, la formazione di tale depressione viene fatta risalire a 64.000 anni fa a causa del collasso dei centri eruttivi del Trifoglietto I e delTrifoglietto II, predecessori dell’Etna. Lo sprofondamento dei due crateri formò una caldera profonda 1 chilometro e larga 5 chilometri. Il cono vulcanico del monte Etna attuale si sarebbe formato a nord-ovest dell’unità del Trifoglietto II circa 34.000 anni fa.

La Valle del Bove si presenta desertica, ricoperta da colate laviche recenti (1991-’93 e seguenti) ed occupa una superficie di circa 37 km². Il recinto craterico all’interno del quale si trova la valle si sviluppa per un perimetro di circa 18 chilometri e presenta a nord e a sud pareti dall’altezza variabile tra i 400 e i 1.000 metri. A est, invece, si apre in una spianata interrotta dal Monte Calanna che emerge isolato dalle recenti lave. Uno scosceso pendio, ilSalto della Giumenta, affievolito dalla colata lavica del 1991-’93, la separa dalla sottostante Val Calanna.

L'area occidentale della Valle del Bove vista da Monte Zoccolaro.
L’area occidentale della Valle del Bove vista da Monte Zoccolaro.

L’importanza paesistica e scientifica della Valle del Bove, è evidenziata molto bene dalla descrizione di un vulcanologo, il Cocuzza-Silvestri, che scrive:

«Sul fianco orientale dell’Etna si apre un imponente baratro che costituisce la cosiddetta «Valle del Bove», una specie di profondo vulcano, cintato da profonde pareti che in qualche punto raggiungono quasi i 1000 m. d’altezza. La depressione misura complessivamente 7 Km. di lunghezza, che si sviluppa in senso W-E, e circa 5 di larghezza massima, che si sviluppa in senso N-S. Essa si apre ad Est verso la zona di Zafferana-Fornazzo, mentre dal lato opposto, cioè verso il cratere centrale, è limitata da un’imponente parete lungo la quale, in questi ultimi anni, sono precipitate a valle le più recenti colate del cratere centrale e di quello subterminale di N-E.

Oggi, affacciandosi dall’orlo di questa grande valle, si rimane colpiti dalle singolarità morfologiche che la caratterizzano. Sulle sue pareti infatti appaiono potenti banchi di tufi vulcanici (costituiti da materiali frammentari cementati prodotti da antiche eruzioni esplosive) e testate di vecchie colate laviche.

Sono questi i resti di quella che dovette essere la grandiosa attività eruttiva dell’antico Trifoglietto; sono queste le pagine dove gli studiosi vanno leggendo i primi capitoli della storia del più grande vulcano dell’area mediterranea. Sono queste le zone più interessanti da rispettare nel programma della conservazione e della valorizzazione delle bellezze etnee. »