Acqua rocca degli zappini, cresta valle del Bove, grotta del turco

Punti di interesse: parete di basalto, faggio secolare, panoramica della valle del Bove dal versante sud, sentiero di cresta, Monte Zoccolaro, vallone del turco, grotta del Turco.
Difficolta’: Medio Acqua rocca degli zappini_cresta valle del Bove_grotta del turco_Altimetria
Dislivello: 480 m
Altezza massima: 1740 m
Distanza: 5,5 km
Tempo di percorrenza A/R: 4/5 ore
Stagione consigliata: Tutte
Abbigliamento tecnico  :  Consigliato

Coordinate punto di partenza raggiungibile in auto:  37°41’58.5″N   15°03’12.4″E  

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Acqua rocca dei zappini (10)Il percorso proposto è un percorso ad anello in cui il punto di partenza coincide con il punto d’arrivo ed è la somma di tre sentieri, nello specifico, il sentiero acqua rocca dei zappini, il sentiero di cresta Monte Zoccolaro, ed in fine il sentiero Vallone del Turco.

Il sentiero parte nei pressi dell’area attrezzata detta “Piano del Vescovo” (a quota 1375 m).

Acqua rocca dei zappini (9)All’interno della Valle degli Zappini  ci si trova immersi nella faggeta più bella ed estesa fra quelle etnee dove il faggio raggiunge le latitudini meridionali estreme e le quote più elevate d’Europa.


 

 

Acqua rocca dei zappini (8)Dopo circa trenta – quaranta minuti di camminata si giunge nella zona denominata Acqua Rocca degli Zappini, a quota 1525 m, in cui si trova un’antica cascata di basalto – la rocca – da cui sgorga una sorgente d’acqua, una delle rare e meglio conservate sorgenti naturali esistenti sul territorio.

Acqua rocca dei zappini (5)Attualmente l’acqua scorre sulla parete solo nel periodo di scioglimento delle nevi e la parete è utilizzata dagli appassionati per effettuare delle arrampicate.

Proseguendo lungo il tracciato, si arriva al di sopra della “cascata”, una radura dove regna incontrastato un enorme faggio secolare con uno spettacolare apparato radicale aereo, annoverato fra i monumenti vegetali dell’Etna. Questa prima parte del tracciato è adatta a tutti, percorribile praticamente in tutte le stagioni e non presenta particolari difficoltà. Da qui è possibile osservare un bel panorama del Mar Jonio, la Piana di Catania e gli Iblei.

Se volete affacciarvi sul ciglio della valle del Bove dovete proseguire oltre il faggio e percorrere un ulteriore tratto leggermente più impegnativo. Si tratta di una salita su terreno sabbioso, non percorribile nel periodo invernale a causa della neve (a meno che non si possieda l’attrezzatura adeguata).

Durante questa seconda parte della salita, il vostro sguardo sarà costantemente rivolto al terreno di fronte a voi a causa della pendenza.

acqua_rocca_zappini_BoveAlla fine, la valle si dischiude all’improvviso davanti a voi, con gli occhi che per qualche secondo faticheranno a comprenderne la vastità, passando dagli stretti spazi della salita alla grandezza della valle del Bove, una depressione larga 5 Km originata dal collasso dei centri eruttivi predecessori dell’Etna.

Vallone del turco (1)La cima del percorso è nota come Serra del Salifizio; alla sinistra della grande roccia, si diparte la discesa verso la valle del bove e tramite un breve percorso detto sentiero Carmelo e Riccardo la si può percorrere ammirando lo splendido panorama lavico di colate relativamente recenti e di quelle meno recenti.

Alla destra (sentiero da seguire per chiudere l’anello ed arrivare al punto di partenza) si diparte il sentiero di cresta Monte Zoccolaro, con un panorama mozzafiato sulla Valle del Bove. Il percorso consente di ammirare la Valle del Bove in tutta la sua estensione, i canaloni, i dicchi e le serre da un punto di vista davvero suggestivo. Si percorre la cresta, in un susseguirsi di saliscendi, incontrando aceri, ginestre, biancospini, faggi e qualche sorbo dell’uccellatore sino alla vetta del Monte Zoccolaro,noto punto di osservazione sull’attività eruttiva dei crateri di Sud-Est e nuovo Sud-Est.

Vallone del turco (3)Da Monte Zoccolaro, inizia la discesa per via del sentiero Vallone del Turco, forse la zona più verde dell’Etna, nel fondo del vallone la grotta del Turco, scavata nei millenni dalle acque del torrente, presenta un ampio ingresso in parte occluso da numerosi imponenti massi crollati dalla volta; l’interno si sviluppa con una sala lunga circa 14 metri ricoperta da sabbia. Il pavimento è costituito da pietrame di varie dimensioni misto a sabbia grossolana proveniente dal disgregamento della volta.

Visitata la grotta del Turco si prosegue lungo il sentiero Vallone del Turco sino ad arrivare a valle nell’area attrezzata “Piano del Vescovo”,(punto in cui è partita l’escursione).